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Questa è Italia | Mondo, la newsletter che viaggia per il mondo attraverso le voci di scrittori e scrittrici che lo hanno raccontato e dei personaggi che lo hanno abitato.
Prima di iniziare:
In libreria e sul sito de La Revue trovate il n. 12 della rivista che contiene la mia inchiesta sulla violenza di genere “La vita delle altre”, illustrata da Claudia Petrazzi.
È un’inchiesta fatta di persone ma anche di luoghi, perché spesso le storie delle donne sono esse stesse storie di luoghi.
Ecco i primi due che ci hanno aperto le porte per raccontarci la loro storia e come si lavora a supporto dei percorsi di fuoriuscita dalla violenza:
Luoghi immaginari
“Amo questo mondo fisico. Amo questa vita insieme a te. E il vento e la campagna. Il cortile, la ghiaia sul vialetto. L’erba. Le notti fresche. Stare a letto al buio a parlare con te.”
(Kent Haruf, Le nostre anime di notte)

Uno dei mei scrittori comfort è Kent Haruf, autore americano che ha creato la città di Holt, Colorado, dove tutte le sue storie sono ambientate. La prima che ho letto è stata Le nostre anime di notte, storia di Addie che, rimasto vedovo, propone alla sua vicina Louis, vedova anche lei, di passare le notti insieme. Da una proposta inaspettata e per molti impensabile nasce una delle più belle relazioni di cui ho letto negli ultimi anni, fatta di cose piccole e piccolissime, di grande intimità e condivisione, immagini belle, amicizia, forse amore, pregiudizio e rimpianto.
Quanto è difficile una scelta del genere in una comunità piccola come quella di Holt? Quanto è difficile raccontare tutto così alla perfezione?
Ma la vita a Holt non è solo Addie e Louis, sono anche i protagonisti e gli antagonisti della Trilogia della pianura (Benedizione, Canto della pianura e Crepuscolo), i tre romanzi che Haruf continua ad ambientare lì, rendendo questo luogo e la sua comunità così vivi e così vicini da far dubitare che esista veramente, da farci sperare di passare di lì un giorno per riconoscerne le case, i negozi, le fattorie, la neve, i segreti.
Ho letto la Trilogia della città di K nel 2011 – all’epoca datavo tutti i libri letti – su consiglio di mia madre che mi diede così l’accesso a un mondo e a una scrittrice meravigliosi. Non ho voluto rileggerlo per scriverne oggi perché ancora mi porto dentro le sensazioni che quel libro mi diede e che, più che le storie e le vicende, insieme ai personaggi, sono quel che più mi resta addosso dei libri.
Ricordo un senso di ammirazione per Agota Kristof, per la sua scrittura scarna, diretta e lancinante, di confusione mentre mi aggiravo per la città di K e soprattutto di spaesamento nel seguire le vicende dei gemelli Lucas e Klaus, nello scoprirne le personalità e nel credere o temere che i due protagonisti fossero in realtà uno solo.
È un caso che i luoghi immaginari di cui ho scelto di parlare oggi siano tutti contenuti in trilogie. Non è un caso che quest’ultima sia pubblicata ancora da NN editore, che negli anni mi ha fatto scoprire autori e autrici fantastici, portando in Italia meravigliose traduzioni.
L’autrice stavolta è l’americana Jesmyn Ward, che ha avuto una vita piena di dolore (raccontato nell’incredibile e struggente Sotto la falce) e che ha creato Bois sauvage, Mississipi.
Salvare le ossa, il primo romanzo della trilogia, dura 12 giorni, durante i quali Esch, la sua famiglia e la sua comunità, aspettano l’arrivo di un uragano che minaccia di colpire la loro casa. Esch, unica ragazzina in mezzo a tanti uomini, ci mostra che cos’è Bois Sauvage, cosa significa vivere lì, come si sopravvive e ci si difende, come si può leggere nonostante tutto e avere degli amici e amare e aspettare un bambino ancora bambina.
A Salvare le ossa sono seguiti Canta, spirito, canta con la storia di Jojo che ha sempre vissuto con i nonni e che si ritrova a partire con la madre per andare a recuperare il padre uscito di prigione e La linea del sangue con i gemelli Joshua e Christophe che vivono la loro ultima estate di libertà cercando di divertirsi ma anche di capire dove stanno andando, al bivio che li condurrà al tipo di uomini che stanno per diventare.
Gli ospiti del mese
Kent Haruf, edito da NN editore
Agota Kristof, edita da Einaudi
Jesmyn Ward, edita da NN editore
L’ospite inatteso
L’ospite di oggi è Salvatore D’Alessio, librario della Ubik di Foggia e ideatore di Leggo Quindi Sono, premio letterario all’editoria indipendente, che ci racconta il suo luogo letterario immaginario preferito:
“Il luogo letterario immaginario a cui sono più affezionato (quello in cui mi piace spesso accompagnare i lettori e le lettrici che entrano nella nostra libreria per chiedere consigli) si chiama Tettiano ed è il teatro in cui si dipana la trama di un romanzo che amo. "Tettagna", lo ha scritto Patrizia De Luca e lo ha pubblicato edizioni e/o nel 2020, uno degli esordi letterari italiani più brillanti degli ultimi anni e per me ingiustamente poco conosciuto.
A Foggia, nella nostra città, ha vinto la settima edizione del premio letterario Leggo Quindi Sono, e dopo anni continua ancora ad essere letto.
In questo paese (che non esiste sulle mappe) succedono cose stranissime, e ogni donna nasce con un potere magico, un segreto potente e insieme una condanna, il seno di ogni donna Tettianese ha la capacità di stregare l'uomo che ama, e quando lei smette di amare lui muore, senza possibilità di salvezza.
È un romanzo distopico quanto mai inusuale per il canone italiano contemporaneo, ricorda (senza voler fare il verso) alle ancelle di Atwood e alle ragazze elettriche di Alderman ma tutto scorre in luoghi che sappiamo essere italiani, tra monti e valli vicine a Napoli.
Tettagna è una fiaba nera che porta a interrogarci sulla nostra specifica cultura patriarcale, diversa e forse ancora più estrema delle altre in Europa e nel mondo.
In questo posto vicino, eppure inesistente, tre generazioni di donne si confrontano sulla forza distruttiva tra i generi, sui sensi di colpa, sui legami, sul potere delle relazioni, sugli errori e sulle incomprensioni tra le generazioni del passato con quelle successive.
"Tettagna" è molto più di un romanzo sul riscatto femminile, è una storia che ci sfida tutti e tutte a prendere consapevolezza del nostro ruolo nelle relazioni amorose, sugli impatti dell'educazione affettiva che i nostri avi ci hanno trasmesso.
Ci hanno insegnato troppo spesso che l'amore è un gioco di potere in cui i maschi vincono, senza arbitri, come una regola della natura non scritta, come consuetudine.
Mai come ora questo romanzo è attuale e dovremmo leggerlo tutti, ovunque, ad ogni età, anche nelle scuole, soprattutto nelle scuole. Nella mia città in tantissimi studenti e studentesse lo hanno letto ed amato, da soli e con gli insegnanti. Riscopriamolo, anche se sono passati già 5 anni dalla sua uscita, leggiamolo e riflettiamo sulle vite delle donne che sono morte sotto le mani delle persone che avevano amato.
Ho deciso di consigliarvi questa storia dopo lo sgomento e l'orrore degli omicidi di Ilaria Sula e di Sara Campanella.
Un romanzo, da solo, non basterà a interrompere quella sciagurata lista di donne uccise da uomini, ma "Tettagna" è sicuramente un granello di sabbia che dobbiamo inserire nell'ingranaggio distruttivo che continua a uccidere senza sosta, e Tettiano è un (non) luogo in cui andare subito.”
Nelle puntate precedenti abbiamo parlato e disegnato di Cile, Lisbona, Cuba, Brasile, Palestina e Israele, Istanbul, Messico, Tōkyō, Canada, Esilio/Desexilio, Parigi, Madri e New York, Case stregate e Barcellona.
Nella prossima puntata parleremo e disegneremo di Cina.
Se hai suggerimenti di luoghi, libri e autori in cui Italia | Mondo potrebbe fare tappa, o se vuoi illustrare la prossima mappa puoi scrivermi a fra.ceci@hotmail.it
Mi chiamo Francesca Ceci e sono autrice e sceneggiatrice di graphic novel e libri illustrati - Badù e il nemico del sole, Possiamo essere tutto, 51 cose da fare per essere felici - e collaboratrice, oggi o in passato, di riviste letterarie tra cui Altri Animali, Flanerì, I libri degli altri e Singola.
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