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Questa è Italia | Mondo, la newsletter che viaggia per il mondo attraverso le voci di scrittori e scrittrici che lo hanno raccontato e dei personaggi che lo hanno abitato.
Questa puntata non era prevista nella programmazione iniziale di Italia | Mondo, ho sentito il desiderio e il bisogno di scriverla solo negli ultimi mesi, pensando ogni giorno alle persone che stanno sopravvivendo e morendo e alle loro storie, volendo ricordarne qualcuna.
Palestina e Israele
“E mentre marciavi con l'anima in spalle
Vedesti un uomo in fondo alla valle
Che aveva il tuo stesso identico umore
Ma la divisa di un altro coloreSparagli Piero, sparagli ora
E dopo un colpo sparagli ancora
Fino a che tu non lo vedrai esangue
Cadere in terra a coprire il suo sangueE se gli sparo in fronte o nel cuore
Soltanto il tempo avrà per morire
Ma il tempo a me resterà per vedere
Vedere gli occhi di un uomo che muoreE mentre gli usi questa premura
Quello si volta, ti vede e ha paura
Ed imbracciata l'artiglieria
Non ti ricambia la cortesiaCadesti a terra senza un lamento
E ti accorgesti in un solo momento
Che il tempo non ti sarebbe bastato
A chiedere perdono per ogni peccatoCadesti a terra senza un lamento
E ti accorgesti in un solo momento
Che la tua vita finiva quel giorno
E non ci sarebbe stato un ritorno”Fabrizio De André, La guerra di Piero
Qualche anno fa, appena pubblicato il mio primo fumetto, fui invitata al Festival Nues a Cagliari, la prima volta in Sardegna, giornate di novembre che sembravano di primavera. Lì conobbi una scrittrice che non conoscevo, Selma Dabbagh, autrice britannica di origine palestinese, con cui condividemmo tre giorni di colazioni e presentazioni, di serate a parlare nel giardino dell’albergo che ci ospitava tutti, di scoperta reciproca. Selma raccontava del suo libro Fuori da Gaza alle presentazioni, dei gemelli Rashid e Iman, del loro equilibrio in bilico tra dentro e fuori, tra Londra dove voler fuggire o la propria città per cui combattere. La sera invece ci raccontava cose che non erano nel romanzo, che non ho ritrovato nella lettura ma che continuavano a risuonare, che erano così dure e forse solo sue e che faceva diventare anche nostre.
Non ci siamo più incontrate da allora ma ho continuato a seguirla a distanza e seguendola mi sono imbattuta in questo suo articolo, pubblicato a novembre scorso sulla London Review of Books che parla di come anche controllare Whatsapp in tempo di guerra sia una questione di speranza: una spunta grigia è precorritrice di morte, due forse sono peggio, perché la comunicazione è ancora viva ma il tuo amico forse no. È un articolo che termina suggerendo che potrebbe aiutare essere il più dettagliati possibile per avere un’idea più concreta del numero dei morti:
“To visualise the births that were given, the bottoms that were wiped, the teeth that were brushed, the school bags that were packed, the stomachs that were filled, the buttons that were fastened, the certificates that were achieved, the nails that were clipped, the skins that were cleansed, the cheeks that were shaved, the calls that were received, the hands that were held, the jokes that were shared, the necks that were kissed, the love that was made, the shoulders that were slept on, the dreams that were dreamed and the hearts that were heard.”
Nel 2008 Guy Delisle , fumettista canadese, accompagnò sua moglie, che lavorava per Medici senza frontiere, a Gerusalemme, dove vissero per un anno insieme ai due figli piccoli. Molte delle esperienze di viaggio di Delisle si trasformano in cronache a fumetti dei mesi trascorsi a capire il nuovo mondo in cui si trova: lo stesso ha fatto scrivendo e disegnando Cronache birmane dopo essere stato in Myanmar e con Pyongyang e Shenzen dopo l’esperienza nel campo dell’animazione in Corea del Nord e in Cina.
In Cronache di Gerusalemme ci mostra la quotidianità di un padre in un mondo affascinante e difficile da comprendere, dove convivono e si scontrano laicità e ortodossia, frontiere e checkpoint, lotte e occupazioni; dove alla fine del Ramadan alcuni bambini ricevono in regalo fucili giocattolo; dove ogni appartamento ha sul tetto un piccolo serbatoio d’acqua con il nome del proprietario; una città da attraversare con autobus israeliani che servono tutta la città tranne i quartieri arabi o con minibus arabi che servono solamente i quartieri arabi. I capitoli che preferisco sono quelli in cui Delisle riesce a ritagliarsi qualche ora da solo per andare a visitare la città vecchia o i quartieri ultraortodossi come Mea Shearim con solo il suo taccuino dietro, che riporta a casa pieno di tutto quello che di bello o di incomprensibile ha incontrato e disegnato in quel giorno rubato.
Una persona con cui mi sarebbe piaciuto visitare Israele è Rutu Modan. È una autrice appunto israeliana di cui ho letto diversi fumetti - tosti, reali, divertenti, surreali, molto tristi – e ogni volta ho pensato che in qualche modo mi piacerebbe stare tra le pagine di quella storia per vedere da vicino i luoghi e conoscere i suoi personaggi. La prima idea sarebbe quella di girare Tel Aviv sul taxi di Kobi e di sua zia Ruti, andare al cimitero di Kiryat Shaul a cercare un uomo sparito nel nulla o su una spiaggia qualsiasi a scambiarsi birre e panini e regali o alla stazione degli autobus a comprare fiori da un fioraio sindacalista. Oppure nel kibbutz sul mare di Nachsholim ad assistere a una storia di amore e morte o ancora nella clinica di un chirurgo plastico pazzo d’amore.
Di Sarai Shavit, poeta, scrittrice e editor, voglio solo riportare una pagina della sua Lettera d'amore e d'assenza, un frammento di una missiva che il destinatario amato non leggerà mai e che io ho letto durante un viaggio in aereo, cosa che ha conferito alle sue parole ancora maggior leggerezza e poesia e universalità.
“Sul tavolino del caffè, io noto. La tua mano sulla mia, un piccolo gesto di scuse. Mi spieghi con semplicità qualcosa che so già. Il titolo del tuo primo libro. Una vecchia data di guerra. Questi particolari li ho già sentiti. Guardo avanti.
Scusa, dici tu. I tuoi occhi sono screziati di luce. Sei così giovane e non si sa cosa sia chiaro e cosa no.
Le tue dita afferrano, si incollano ai miei fianchi.
Non c’è bisogno di scuse, non sono affatto arrabbiata. Com’è possibile arrabbiarsi con una persona che si innamora.”
Gli ospiti del mese
Selma Dabbagh, edita da Il Sirente
Guy Delisle, edito da Rizzoli Lizard
Rutu Modan, edita da Rizzoli Lizard
Sarai Shavit, edita da Neri Pozza
L’ospite inatteso
Ospiti di oggi sono alcune delle cose interessanti viste, ascoltate e lette in questi mesi o ancora da leggere, che credo aiutino a capire sempre un pezzetto in più:
- The Passegner Palestina, edito da Iperborea
- ArabPop #6 Palestina, rivista edita da Tamu Edizioni, in uscita a maggio 2024
- Palestina. Femminismi e resistenza, rivista edita da DWF
- Paola Caridi, Hamas, edito da Feltrinelli
- Susan Abulhawa, Ogni mattina a Jenin, edito da Feltrinelli
- Suad Amiry, Sharon e mia suocera, edito da Feltrinelli
- Ilan Pappè, 10 miti su Israele, ebook messo a disposizione gratuitamente sul sito di Tamu Edizioni
- Il documentario Voci da Jenin di Francesca Mannocchi, di cui si può vedere un estratto qui e in generale i suoi lavori e la sua pagina IG
- La pagina IG della giornalista Cecilia Dalla Negra
- La pagina IG del portavoce di Amnesty International Riccardo Noury
- Vivere la guerra e provare a raccontarla, conversazione tra Cecilia Sala e Irene Graziosi, su Lucy sulla cultura
- La Guerra vista dal mondo arabo, intervista di Nicola Lagioia a Paola Caridi, su Lucy sulla cultura
- La puntata #33 della newsletter Mis(S)conosciute dedicata alle Voci dalla Palestina
- La newsletter Alphabet Soup di Etgar Keret, autore israeliano scoperto grazie alla newsletter Linguetta di Andrea M. Alesci
- Maratona online Ricomporre il conflitto, disponibile su Tlon Live
- Queering the map, sito dove le persone LGTBQ+ possono condividere luoghi amati, pensieri e messaggi collegandoli a un punto sulla mappa: ce ne sono tanti sulla striscia di Gaza
Nelle puntate precedenti abbiamo parlato e disegnato di Cile, Lisbona, Cuba e Brasile.
Nella prossima puntata parleremo e disegneremo di Istanbul.
Se hai suggerimenti di luoghi, libri e autori in cui Italia | Mondo potrebbe fare tappa, o se vuoi illustrare la prossima mappa puoi scrivermi a fra.ceci@hotmail.it
Mi chiamo Francesca Ceci e sono autrice e sceneggiatrice di graphic novel e libri illustrati - Badù e il nemico del sole, Possiamo essere tutto, 51 cose da fare per essere felici - e collaboratrice, oggi o in passato, di riviste letterarie tra cui Altri Animali, Flanerì, I libri degli altri e Singola.
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Felice di viaggiare tra paesi e nuove letture <3
interessantissima. grazie mille, vado a dare un'occhiata ai fumetti di Rutu Modan, dopo aver molto amato Guy Delisle :)